2019
- gennaio Malta ospita il 15° meeting dei ministri degli affari esteri del dialogo 5+5. Nel suo intervento l’AR Mogherini si dice convinta che molti dei problemi dell’Europa sono simili a quelli del Maghreb. Così come il costo della “non-Europa” può essere assimilato al costo del “non Maghreb”. A seguito dell’adozione di un emendamento dell’accordo agricolo con la UE, l’AR Mogherini si reca in visita in Marocco. Nei colloqui con il Re ed il Capo del governo Saadeddine El Othmani sono toccati tutti i punti necessari al rafforzamento del partenariato strategico. In Libia riprendono i combattimenti. Approfittando degli scontri a Tripoli, il generale Haftar tenta di conquistare il sud ma Serraj riesce in parte a rintuzzare l’attacco con l’aiuto delle milizie che controllano Zintan. Qualche settimana dopo l’ambasciatore UE in Libia incontra l’incaricato dell’immigrazione illegale del ministero dell’interno libico, al centro dei colloqui il dossier dei centri di accoglienza libici. Al Consiglio Affari esteri i ministri discutono della preparazione delle riunioni di febbraio tra UE e Lega degli Stati Arabi previste sia a livello ministeriale che di vertice. Il Consiglio ribadisce l'importanza di un forte partenariato UE-LAS. La dissoluzione del Consiglio Legislativo Palestinese, unico organo eletto dell’Autorità Palestinese, costituisce un altro motivo di preoccupazione per la stabilità della regione. Bruxelles ospita la prima riunione ministeriale tra l’UE e l’Unione Africana. Il comunicato finale ribadisce che dal summit di Abidjan del 2017 c’è stato un cambiamento radicale che ha permesso di inventariare i campi prioritari in materia di cooperazione. Nella conferenza stampa a fine dei lavori l’AR Mogherini ricorda i progressi in tre grandi aree di cooperazione: pace, sicurezza e governance, dove la UE mette in campo i fondi dell’African Peace Facility; commercio, investimenti ed integrazione economica continentale, con attenzione agli investimenti nel campo dell’educazione e della formazione; cooperazione politica sulla scena mondiale al fine di supportare un effettivo multilateralismo. Rispondendo ad una domanda l’Alto Rappresentante sottolinea“very clearly that migration is not the starting point of our partnership and is not the only angle that is relevant for our partnership”. Il Segretario generale della Arab Maghreb Union Taieb Baccouche incontra il Segretario dell’UpM Nasser Kamel. Obiettivo della visita è quello di iniziare una futura collaborazione. Al Cairo si svolge un incontro tra i Rappresentanti permanenti della lega degli Stati Arabi e del Comitato Politico e di Sicurezza UE. Al centro dei lavori lotta al terrorismo, la gestione delle migrazioni, la situazione in Palestina, Siria, Iraq, Yemen, Libia e le relazioni con l’Iran. In Egitto viene completata la costruzione della prima centrale solare, finanziata dalla BERS.
- febbraio il Segretariato dell’UpM ospita il meeting annuale della UfM Energy Platforms. L’Osservatorio mediterraneo dell’energia presenta il “Mediterranean Energy Perspectives 2018” che mostra i trend energetici nella regione e gli scenari potenziali fino al 2040. In Libano viene formato il nuovo governo. Gli ambasciatori europei si congratulano col primo ministro Saad Hariri. A fine mese l’AR Mogherini si reca in visitaa Beirut. Conferma il pieno appoggio UE al nuovo governo e inaugura la Delegazione UE. Bruxelles ospita un incontro ministeriale tra UE e Lega degli Stati Arabi. Nell’intervento all’apertura dei lavori l’AR Mogherini, di fronte alle crisi che attanagliano il Mediterraneo, richiama la necessità di una stretta cooperazione. Il ministro dell’interno libico si incontra con l’Ambasciatore UE. Dopo pochi giorni, al margine della Conferenza di Monacosulla sicurezza si incontrano, separatamente, l’AR Mogherini, l’inviato ONU Salamé e Serraj. Negli incontri si deplorano i recenti scontri nel sud della Libia, si invita a proteggere i civili e a preservare le infrastrutture petrolifere. Si svolge la 15° sessione plenaria dell’AP-UpM imperniata sulle sfide poste dalle migrazioni e dai rifugiati. L’UpM ospita anche una tavola rotonda sul futuro della regione mediterranea. La UE si mostra irritata dalla decisione israeliana di ritirare parte dei fondi dalle entrate fiscali che Israele trasferisce regolarmente all'Autorità Palestinese nell'ambito degli Accordi di Oslo. L'Autorità Palestinese annuncia che non accetterà più alcuna entrata fiscale, a meno che non sia interamente trasferita. L’Egitto ospita la "Our Children's Conference". La UE partecipa e supporta il progetto destinato a favorire l’accesso all’educazione e alla protezione dei bambini con un contributo di 30 milioni di euro. Il paese arabo ospita anche il primo vertice UE-Lega degli Stati Arabi (LAS). Junker abbandonate le ovvietà del discorso di apertura a fine lavori riconosce pienamente all’Egitto il ruolo di arbitro della regione e sottolinea come “les différences qui sont les nôtres – notamment en matière de respect des droits de l'homme – ne devraient pas nous empêcher d'envisager l'avenir avec optimisme”. Anche per Tusk “It is time to get real about partnership between the Arab world and Europe”. Dal canto suo Mogherini, sottolineando che ciò che accade su una sponda ha effetti sull’altra e viceversa, ricorda salomonicamente che “Èhna fil hàwa sàwa. We are in the same boat”. La dichiarazione finale è piena di buone parole… “un testo un testo che non spiega il grande regalo che l'Europa è costretta a fare all'Egitto di Al Sisi: riconoscere il generale come signore assoluto del Paese e prepararsi a trasformarlo più o meno in quello che Erdogan è diventato per la Ue contro l'immigrazione illegale dall'Est. Una sorta di gendarme per il Sud” (V. Nigro). Il PE pubblica il REPORT on the post-Arab Spring: way forward for the MENA region.
marzo viene pubblicata la Relazione sullo stato di attuazione dell’agenda europea sulla migrazione (en) – Com(2019)126. La relazione prende atto che i problemi fondamentali, “sviluppare un sistema d'asilo adatto alle necessità […] aumentare il numero dei rimpatri […] rafforzare i canali […] legali per le persone bisognose di protezione internazionale e per i migranti regolari”, restano irrisolti. Per quanto riguarda la frontiera greco-turca si segnala un aumento del 30% nel 2018 degli arrivi irregolari, si nota che anche molti cittadini turchi sono entrati nell'UE attraverso la frontiera terrestre. I pochi rimpatri verso la Turchia pongono una continua pressione sulle isole dell'Egeo. In una lettera inviata ai leader europei Oxfam e altre 23 ONG fanno luce su quello che le autorità non dicono sui risultati dell’accordo UE-Turchia. A Bruxelles si svolge la conferenza Sostenere il futuro della Siria e della regione - Terza conferenza di Bruxelles. Alla conferenza (intervento di apertura di Mogherini) sono associati i Days of Dialogue che vedono la partecipazione di molte ONG siriane e regionali. Al termine della conferenza (Dichiarazione finale) vengono mobilitati aiuti per un valore totale di 7 miliardi di USD (6,2 miliardi di EUR) per il 2019, nonché impegni pluriennali per un valore di quasi 2,4 miliardi di USD (2,1 miliardi di EUR) per il 2020 e oltre. Gli aiuti, riportati nel seventh financial tracking report, serviranno ad oltre 11 milioni di siriani che hanno bisogno di assistenza umanitaria e a più di 5,6 milioni di rifugiati siriani che sono fuggiti fuori del paese. I problemi politici legati alla soluzione della crisi siriana si esplicitano nella conferenza stampa congiunta dell’AR Mogherini e dell’inviato ONU Pedersen. Vengono pubblicati sondaggi di opinione nei paesi del Mediterraneo per valutare la percezione nei confronti dell’UE (Marocco, Algeria, Tunisia, Egitto, Israele, Palestina, Libano, Giordania). Generalmente più della metà della popolazione ha una opinione positiva dell’UE. Il 74% degli abitanti del Maghreb affermano che le relazioni con l’UE sono buone, la percentuale scende al 64% nei paesi del Mashrek. In Algeria da febbraio la popolazione, desiderosa di riforme, si oppone ad un nuovo mandato per il vecchio Bouteflika alle elezioni presidenziali. Il gruppo di potere che lo circonda non interviene con una repressione brutale e alla fine il Capo di Stato maggiore Ahmed Gaïd Salah dichiara Bouteflika inabile a governare. I suoi poteri passano per un massimo di tre mesi, come prevede la costituzione, ad Abdelkader Bensalah presidente del Consiglio nazionale. Le piazze e i governanti sono riusciti finora ad evitare scontri brutali. La situazione è comunque monitorata dalla UE e Hahn (a nome della Mogherini) riferisce al PE. Nella stessa occasione riferisce anche del REPORTon the post-Arab Spring: way forward for the MENA region pubblicato il mese precedente. In Libia gli ambasciatori dell’UE e degli Stati membri incontrano Serraj e altri esponenti del governo di Tripoli nonché l’inviato ONU Salamé. Al termine dell’incontro, nella dichiarazione finale, si riafferma l’impegno per la stabilità, la transizione democratica e la prosperità della Libia. A fine mese gli stessi si recano da Haftar. Evidentemente rassicurati dal generale annuncianoche la tanto attesa Conferenza nazionale si svolgerà in aprile a Ghadames. A fine mese anche la riunione del Quartetto per la Libia plaude alla convocazione della Conferenza nazionale. EUNAVFOR MED Operation Sophiasarà prolungata fino al 30 settembre ma senza navi. L’operazione, di fronte al rifiuto italiano a sbarcare nei propri porti i migranti salvati, sarà proseguita mediante ricognizioni aeree e con un maggior coinvolgimento della guardia costiera libica. Di fatto il governo italiano preferisce lasciare sguarnito il braccio di mare di fronte alle sue coste, aiutando i trafficanti di essere umani e i venditori di armi e di petrolio, anziché i naufraghi liberi di affogare o essere ricondotti nei campi di prigionia libici. Al 30° vertice della Lega araba, l’AR Mogherini, ricordando come solo azioni condivise possano portare a soluzioni durature elenca quattro crisi che devono essere risolte al più presto. Siria, Yemen, Libia e Israele-Palestina. A tal riguardo conferma che “the European Union will continue to not recognise Israeli sovereignty over the territories occupied in 1967”, e considera ancora la soluzione a due stati la sola percorribile. La stessa posizione viene tenuta riguardo ad una dichiarazione di Trump che apre alla sovranità di Israele sul Golan. Il PE pubblica la Risoluzione "Dopo la primavera araba: prospettive future per il Medio Oriente e il Nord Africa" (en) P8-TA 2019(318).
- aprile Viene presentato al PE lo European Endowment for Democracy report 2018. Il Consiglio Economico e Sociale Europeo ospita il il 5° European Migration Forum. Al termine dei lavori vengono adottate 10 raccomandazioni che saranno comunicate al PE il quale, in vista della fine della legislatura tira le somme sui progressi sul Sistema comune europeo di asilo nella protezione delle frontiere esterne e della politica comune sull’immigrazione. Vengono approvate nuove norme per rafforzare l'Agenzia europea della guardia di frontiera e costiera (Frontex) che entro il 2027 sarà costituita da un corpo permanente di 10.000 uomini a sostegno delle attività degli Stati membri i quali però continueranno ad avere la responsabilità primaria della gestione delle proprie frontiere. Frontex fornirà assistenza tecnica e operativa, previo accordo con i singoli Stati, in materia di protezione delle frontiere, rimpatrio e cooperazione con paesi terzi. Si prevede anche la possibilità di concludere accordi tra l'UE e i paesi terzi confinanti al fine di inviare squadre Frontex nel territorio dei paesi terzi. Da queste poche parole (estrapolate dal sito del Consiglio) è chiaro come, ancora una volta, gli ambasciatori abbiano accuratamente evitato di creare imbarazzi ai governi. Non c’è alcun accenno ad una gestione comune dei flussi migratori, si continua invece, come ora, a lasciare in mano ai singoli stati la gestione delle frontiere esterne. Balza evidente agli occhi la voglia di replicare con altri paesi confinanti l’accordo stipulato con la Turchia (cosa che in pratica sta già accadendo). Infine sperare che gli uomini Frontex possano agire fuori dai confini europei è, come dimostra la mancato inizio della terza fase dell’Operazione Sophia, è pura utopia. Mentre la UE finisce di demolire l’Operazione Sophia, in Libia addestra marinai e stanzia 6 milioni di euro in assistenza umanitaria. La narrazione salviniana continua a definire la Libia un porto sicuro ma poi ci sono i fatti: i libici non sono in grado di gestire la propria SAR, il generale Haftar attacca Tripoli riportando il paese nel caos. La UE è colta di sorpresa, Roma si trova a fare i conti con anni di errori, la Francia vede il suo burattino sfuggirle di mano. Ancora una volta saranno i civili e i migranti detenuti a pagare il prezzo più alto. Seppur non all’ordine del giorno la situazione libica si impone al Consiglio affari esteri. Prima conseguenza è il rinvio della Conferenza Nazionale Libica, l’AR Mogherini ne prende atto e a nome dell’UE invita tutte e due le parti, con grande rabbia del ministro dell’interno di Tripoli che accusa apertamente la Francia, a cessare gli scontri. Riferendo al PE Mogherini non nasconde l’irritazione affermando che “When peace becomes a real possibility, concrete, possible, it is also when the resistance against peace gets stronger and more evident”. Per nulla intimorito, e con l’appoggio di Trump, il generale Haftar continua la sua operazione militare tanto che la UE deve rinnovare la richiesta di cessate il fuoco. Nella stessa occasione l’Alto rappresentante riferisce sul riconoscimento americano alla sovranità israeliana sulle alture del Golan e sulla politica di insediamenti in Cisgiordania. La posizione UE è chiaramente contraria a tutte e due le iniziative e alle demolizioni delle proprietà palestinesi. La Conferenza annuale ENI – CBC fa il punto sui programmi di cooperazione transfrontaliera. In Egitto il parlamento, nel più completo disprezzo per i diritti umani, approva gli emendamentialla Costituzione. Al Sisi potrà governare fino al 2030 di fatto diventando l’ennesimo dittatore (l’unico presidente eletto, Morsi, è in prigione), i tribunali militari potranno giudicare i civili. Avendo preferito da tempo gli affari alla democrazia la Ue non può che far sentire una flebile voce di circostanza.
- maggio si riunisce la conferenza di primavera dello International Donor Group for Palestine (Ad Hoc Liaison Committee, AHLC). Nella conferenza stampa a fine lavori l’AR Mogherini osserva che la possibilità di avere due stati viene di fatto smantellata dall’espansione continua degli insediamenti israeliani e dal fatto che i meccanismi internazionali che proteggono i palestinesi nei territori occupati vengono rimossi con forza. Anche le divisioni tra palestinesi danneggiano, oltre che la democrazia interna, il processo di pace. L’AR prende atto che “The political dialogue between the two parties is simply non-existent at the moment”. Intanto vanno avanti i lavori per la costruzione della centrale di desalinizzazione di Gaza (fornirà 55 milioni di m3 di acqua potabile per i circa due milioni di abitanti), la Ue stanzia anche 15 mln di euro per pagare salari e pensioni. A conferma della situazione di tensione il ripetuto lancio di razzi dalla striscia di Gaza sul territorio israeliano. Nell’ambito del programma EUROMED Migration IV, ICMPD e con il supporto del Observatory on Public Attitudes on Migration (OPAM – EUI) viene pubblicato lo studio “Impact of Public Attitudes to migration on the political environment in the Euro-Mediterranean region”. Viene adottato anche il rapporto annuale Human rights and democracy in the world: The 2018 EU annual report. Prima del Consiglio “Affari esteri” l’AR Mogherini incontra al-Serraj che nei giorni precedenti ha incontrato Conte, Macron e Merkel per chiedere conto all’Europa del mancato appoggio al suo governo, riconosciuto dalle Nazioni Unite ma di fatto abbandonato di fronte all’attacco militare di Haftar che chiaramente è un aggressore avendo attaccato alla vigilia della Conferenza Nazionale Libica da lui stesso accettata. Anche nella dichiarazione sulla Libia del Consiglio, oltre le parole di circostanza, non c’è alcuna esplicita condanna di Haftar tanto che nella conferenza stampa al termine dei lavori l’AR Mogherini invita ancora una volta entrambe le parti a cessare il fuoco. Il generale Haftar però non ha alcuna intenzione di fermare le sue truppe, e bombarda l’albergo in cui si riuniscono i deputati di Tripoli. Ricevuto da Macron, Parigi, (nonostante le minacciate ritorsioni di Serraj alle aziende francesi) comunque ne è ancora “l’angelo custode”, conferma che non ci sono le condizioni per un cessate il fuoco. Colpito dalle dure parole di Salamé che parla apertamente di ingerenze straniere e di una guerra suicida finanziata con i soldi del petrolio, Haftar considera ora l’emissario ONU un mediatore parziale. Il Consiglio adotta anche conclusioni sul Sahel, regione alla quale la UE attribuisce ”importanza prioritaria”. Alla vigilia del 15° consiglio di associazione UE-Tunisia. Viene pubblicato il “Rapport sur l'état des relations UE - Tunisie dans le cadre de la Politique européenne de voisinage révisée mars 2018 - mars 2019” SWD(2019)185. Tra i temi chiave del partenariato trattati nella riunione: sostegno allo sviluppo socioeconomico e alle relazioni commerciali; proseguimento del processo di transizione democratica con l'attuazione della Costituzione e della riforma del sistema giudiziario; il partenariato per la gioventù; gli interventi sulle cause profonde della migrazione illegale. Punti rimarcati nella dichiarazione congiunta finale e nella conferenza stampa dell’AR Mogherini. Il Libano festeggia 40 anni di cooperazione con l’UE e ratifica il Trattato sul commercio delle armi.
giugno Alan Bugeja, Capo della delegazione UE in Libia, invita le parti in conflitto a rispettare la festa del Aid El Fitr, L’invito, con risultati nulli, è ribadito anche dall’AR Mogherini in una conversazione telefonica con il primo ministro libico Serraj. Si svolge la conferenza di chiusura del “Libya Local Governance and Stabilization Program”. Il programma, lanciato nel 2015, si è svolto su tre assi: responsabilizzazione delle autorità locali e rafforzamento dei consigli comunali; capacità dei comuni di fornire servizi migliori; apertura nei confronti della società civile locale. A seguito delle alluvioni che colpiscono la città di Ghat la UE stanzia aiuti per 1 mln di euro. La festività del Aid El Fitr non è rispettata neanche in Egitto dove la situazione è di ordinaria violenza. Ad aggravare il clima l’improvvisa morte di Morsi (unico presidente eletto della storia egiziana) spinge le autorità, per prevenire dimostrazioni da parte dei Fratelli musulmani, a proclamare lo stato di emergenza. L’Egitto è però ora un partner “ineludibile” per gli equilibri regionali, soprattutto dopo la scoperta dei giacimenti di gas naturale al largo delle sue coste, per cui si sorvola volentieri sulle intimidazioni agli avvocati e ai consulenti della famiglia Regeni così come ad alcuni pronunciamenti degli imam di Al Azhar. Quindi senza alcuna remora, nell’ambito del Consiglio di associazione UE-Egitto, si riuniscono il 7° Sub-comitato trasporti, energia e ambiente e il 6° Sub-comitato diritti umani, democrazia…. La capitale egiziana ospita il primo UfM Business Forum dedicato al commercio e focalizzato sull’accesso ai mercati e sull’e-commerce. Bruxelles ospita il sesto meeting annuale European Union-International Organisation for Migration. All’ordine del giorno l’evoluzione della situazione a livello mondiale, la cooperazione UE-OIM in materia di rimpatri e reintegrazione, la protezione dei migranti. Roma ospita la quarta conferenza dei ministri della ricerca, innovazione e alta educazione del dialogo 5+5. Il piano di lavoro 2019-2020 promuoverà la crescita sostenibile, l’inclusione sociale e la creazione di nuove opportunità per i giovani nel Mediterraneo occidentale. Il Consiglio "Giustizia e affari interni" approva una posizione negoziale parziale per rivedere la direttiva rimpatri. L'obiettivo delle nuove norme proposte è accelerare le procedure di rimpatrio, impedire le fughe e i movimenti secondari e aumentare i tassi di rimpatrio. UE e Giordania firmano un Framework Participation Agreement (FPA) che permetterà al paese arabo di partecipare alle operazioni UE di gestione delle crisi. È il 19° FPA con i paesi del terzo modo, il primo tra i MENA. L’accordo, insieme a più di 7 mld di euro (stanziati da un panel internazionale) a supporto dell’Agenda di riforma economica, è uno dei risultati seguiti al 13° meeting del Consiglio di Associazione. Il comunicato finale congiunto conferma la solidità della partnership e la comune visione nel risolvere il conflitti siriano e israelo-palestinese. Il piano di pace USA viene svelato. Prevede aiuti per 50mld di dollari alla Palestina e ai paesi della regione ma non affronta nessuno dei nodi politici del conflitto israelo-palestinese. Si parla di benessere economico ma non di uno "Stato palestinese". Abu Mazen invita tutti a boicottare la conferenza di presentazione in Barhein: dal riconoscimento di Gerusalemme come capitale di Israele, al via libera ad una possibile annessione della Cisgiordania allo stato ebraico, Trump per i palestinesi ormai non è più un mediatore credibile”. A impedire ogni progresso sulla via della pace si aggiunge la diffidenza, alimentata da continui attacchi palestinesi e dalle angherie dei coloni israeliani, che ormai pervade i due popoli. Il Consiglio europeo adotta l'agenda strategica dell'UE 2019-2024. I lavori – EUCO 9/19 vertono su clima, disinformazione, bilancio a lungo termine dell'UE e relazioni esterne, Russia e Turchia comprese. Nella sede del CEPS a Bruxelles l’Euro-Mediterranean Network for Economic Studies (EMNES) ospita la EMNES 3rd Annual Conference – 2019: “Towards A Regional Integration and Employment Driven Socio-Economic Model in the Mediterranean: A Comprehensive Policy Roadmap”. Marsiglia ospita il “Summit of the two shores”, partecipano all’incontro i ministri degli affari esteri dei paesi del Dialogo 5+5, la Germania e rappresentanti di organizzazioni attive nel Mediterraneo. Si riunisce il 14° Consiglio di associazione UE-Marocco, la dichiarazione congiunta (en) al termine dei lavori ribadisce che “Parmi les piliers de cet espace régional, le partenariat UE-Maroc est plus que jamais nécessaire comme réponse à pareils enjeux”. Sul piano bilaterale il partenariato si articolerà intorno a quattro spazi: un Espace de convergence des Valeurs, un Espace de convergence Économique et de Cohésion sociale, un Espace de Connaissances Partagées et un Espace de concertation politique et de Coopération accrue en matière de Sécurité”.
luglio l’AR Mogherini alla plenaria del PE presenta le implementazioni della Strategia globale dell’Unione. Mentre nell’ambito del EU trust fund for Africa la Commissione approva cinque nuovi programmi per 61,5 mln di euro destinati a rafforzare la protezione e l’aiuto ai rifugiati e migranti in Africa del nord, in Libia il bombardamento del centro di detenzione di migranti a Tajoura causa centinaia tra morti e feriti. L’ovvio comunicatodi condanna da parte UE contrasta con la volontà di Haftar di continuare gli attacchi tanto indiscriminati da colpire un campo ospedale a Tripoli. Nel campo del generale non sono ammesse critiche, Siham Sergewa, deputata al parlamento di Tobruk, viene rapita e di lei non si sa più nulla. Nell’ambito di EUNAFORMED Operation Sophia la Grecia e la Croazia ospitano dei corsi di addestramento per il personale della guardia costiera libica. Con questi ultimi corsi il numero di marinai addestrati arriva a 399. Ci si chiede se siano già in servizio viste l’inefficienza e la crudeltà fino ad ora mostrate dalla marina libica. Un altro naufragio provoca la morte di 100 persone. Per l’UE il modo di fornire alternative sicure alle pericolose traversate è rafforzare i reinsediamenti e rimpatri volontari. A fine mese la delegazione UE ospita un incontro per discutere della situazione dei migranti nei centri di detenzione. Muore il presidente della Tunisia Essebsi. Garante della transizione democratica la sua morte getta ombre sul futuro del paese africano. Il Cairo ospita, nel contesto del partenariato UE-Egitto 2017-2020, il Second meeting of the Migration Dialogue. Il dialogo, incorporando la migrazione all'interno delle relazioni bilaterali generali tra l'Egitto e l'Unione europea, cerca la coerenza con altri settori prioritari. Uno di questi settori è senza dubbio quello dell’energia, i giacimenti di gas scoperti nel Levante fanno gola a tutti. Il dialogo sull’energia, iniziato nel 2018, viene approfondito con un nuovo incontro. I nuovi scenari aperti dalla scoperta di giacimenti di gas nel Levante coinvolgono anche Israele. Intanto Tel Aviv continua le demolizioni di edifici palestinesi a Gerusalemme est nonostante questi edifici siano “located in Area A and B of the West Bank where, according to the Oslo Accords, all civil issues are under the jurisdiction of the Palestinian Authority”. La missione EUBAM al varco di Rafah viene estesa al giugno 2020. Viene esteso anche il mandato della Missione EUPOL COPPS che continuerà ad aiutare l’Autorità palestinese a costruire le istituzioni per un futuro Stato nei settori della polizia e della giustizia penale. Equamente l’UE, ormai ai margini delle crisi mediorientali, Cipro compresa, aiuta i palestinesi a rimettere in funzione una strada e gli israeliani nella gestione del progetto “safe communities” nel cui ambito viene pubblicato il rapporto “personal security index 2018 (abstract – full – in ebraico). Il Fondo SANAD, orientato allo sviluppo delle micro, piccole e medie imprese, un'opportunità di investimento vasta e non ancora sfruttata, lancia un nuovo fondo in Medio Oriente e Nord Africa.
- agosto In Tunisia su, invito delle autorità, l’UE dispiega una missione di osservazione per le elezioni presidenziali di settembre. A metà mese viene firmato l’accordo con l’Autorità superiore indipendente per le elezioni. In Egitto, tra feroce repressione e attentati jihadisti, la BERS finanzia uno dei più grandi campi per la produzione di energia eolica in Africa. Mentre l'Europa continua a far piovere denaro, dal Cairo continuano ad arrivare notizie sconcertanti, il caso Regeni è ormai dimenticato, ci sono prove di un commercio di orgami tra i migranti per pagarsi il viaggio in Europa, nelle carceri la violenza è quotidiana tanto che l'ONU è costretta, su pressione delle ONG, a sospendere conferenza contro la tortura. In Libia, mentre l’UE chiede il rilascio immediato di Siham Sergewa, la tregua chiesta per la festa religiosa dell'Eid al Adha è già saltata, a Benghazi (zona di Haftar) l'attacco ad un convoglio ONU provoca alcuni morti. In Israele in vista delle elezioni di settembre il clima politico e sociale non promette niente di buono. Come nelle teocrazie mediorientali il comportamento femminile diventa oggetto di campagna elettorale, si alza il velo sulle violenze dei militari a Hebron, l’esercito attacca, per colpire l’Iran, postazioni in Siria e in Iraq, Netayahu compra il voto dei coloni abbattendo abitazioni palestinesi per costruire case in Cisgiordania. Ma quello che inquieta è l’abbraccio tra Trump e primo ministro israeliano. Per ragioni di politica interna i due stanno facendo del “sostegno a Israele un tema divisivo nella politica americana”, il primo per farsi rieleggere il secondo anche per “far approvare una legge che interdica la sua incriminazione per corruzione, e poi, quando la Corte suprema boccerà la legge perché anticostituzionale, punta a far approvare alla Knesset un'altra legge che renda la Corte suprema asservita al suo Parlamento. Israele diventerà una repubblica delle banane ebraica”. L’UE annuncia, tramite un post su facebook, il suo sostegno al Eastern Mediterranean Gas Forum con un contributo diretto di 500.000 euro destinato a coprire spese di organizzazione di meeting e studi tecnici. L’EMGF è un veicolo di “coordinamento delle politiche energetiche nel Mediterraneo orientale per Egitto, Israele, Cipro, Italia, Grecia, Giordania e Autorità Nazionale Palestinese (ANP). Benché appena costituito, l’EMGF punta a compiere una rapida evoluzione, passando da semplice forum a organizzazione internazionale a tutti gli effetti”. Quali conseguenze avrà questo organismo sulla stabilità regionale? Salta agli occhi l’assenza della Turchia (dalle cui coste, forse per caso, stanno riprendendo le traversate verso la Grecia) e una Siria pacificata sotto il segno di Assad che voce avrebbe in capitolo? A fine mese il comando di EUNAVFORMED Sophia smentisce, con un post su facebook, la partecipazione attiva ad azioni di salvataggio in mare.
- settembre viene lanciata l’iniziativa “Global Exchange on Religion in Society”, sarà affidata a un'organizzazione attraverso un bando di gara aperto. Lo scambio globale sulla religione nella società dovrebbe essere operativo nella prima metà del 2020 e sarà finanziato dallo strumento di partenariato. Si riunisce ai margini dei lavori ONU la task force Unione africana, EU e ONU per discutere su come migliorare i piani di rimpatrio dalla Libia. EUNAVFOR MED Operation Sophia viene prolungata fino al 31 marzo 2020, rimane sempre sospeso lo spiegamento delle forze navali mentre si continua a lavorare “a una soluzione al problema degli sbarchi”. Intanto a Malta un mini vertice tra Italia, Germania, Francia, Malta e Finlandia sblocca la situazione di stallo. Il documento finale, un pre-accordo che andrà ratificato al vertice GAI di Ottobre dove si spera possa essere fatto proprio da altri paesi, in primis da Spagna e Grecia che al momento attuale sopportano il maggior numero di arrivi. L’accordo, sancisce che i confini marittimi di Italia e Malta sono i confini dell’Unione europea e impegna a definire un meccanismo consolidato per risolvere la questione degli sbarchi. Gli stati che si accollano la quota di distribuzione (non ci sono però cifre percentuali) dovranno prendere i migranti entro quattro settimane dallo sbarco. I ricollocamenti riguarderanno solo i migranti giunti con le Ong o navi militari ma varranno anche per i migranti economici. Se attuato questo punto sarà un passo concreto per scardinare l’accordo di Dublino riguardo il fare la domanda di asilo nel paese di primo approdo. Cadono le multe previste dal decreto sicurezza bis ma le navi umanitarie dovranno conformarsi a regole rigide che ricalcano l'ossatura del codice deontologico di Marco Minniti. Per quanto riguarda i rimpatri si punta a ottenere accordi diretti tra la Commissione Ue e i paesi di origine e transito che consentano di superare le intese bilaterali tra Stati e avere più forza nelle trattative. Viene pubblicato il nuovo Financial Tracking Report sulla Siria. Il rapporto dà conto della situazione degli impegni finanziari presi alla Conferenza di Bruxelles di Marzo: il 32% degli impegni (752 mln di dollari) sono già disponibili. All’ONU si giunge finalmente all’accordo per la formazione di un Comitato Costituzionale che inizi la pacificazione del paese. Il Consiglio saluta con favore l'annuncio e ricorda che la UE parteciperà alla ricostruzione solo con un processo politico di transizione in atto. Da parte sua l’AR Mogherini pone l’accento sulla necessità che durante le negoziazioni non si dimentichi la società civile. In Israele le elezioni confermano la difficoltà del momento politico, né Netanyahu né Gantz possono fare un governo da soli. Il fatto nuovo è che il partito degli arabo-israeliani appoggerà, non senza remore tra i suoi elettori, uno dei candidati maggioritari in questo caso Gantz. Per il premier uscente, indagato per corruzione ma a cui il Presidente israeliano ha dato l’incarico di governo, l’unica via sembra quella di tentare la carta di una grande coalizione. Intanto si continuano a demolire proprietà palestinesi e a programmare nuovi insediamenti nei territori occupati. La soluzione a due stati che alla sua ultima presenza alla riunione del Ad hoc Liason Committee l’AR Mogherini continua ad invocare non sembra all’orizzonte. Ripercorrendo le tappe del suo impegno lascia sul tavolo tre questioni in sospeso: la messa in opera di un accordo fiscale tra i due paesi e per quanto riguarda Gaza, la creazione di un sistema logistico per la consegna di medicinali e investimenti nel settore dell’acqua e dell’energia. In Tunisia, nel pieno delle elezioni presidenziali, giunge la notizia della morte, in Arabia, dell’ex presidente Ben Ali. La tornata elettorale si svolge in un clima tranquillo con un’affluenza attorno al 45%. Dopo il primo turno si contendono la vittoria Kaïs Saïed, giurista, e Nabil Karoui, magnate dei media in carcere per frode fiscale. “Il successo non annunciato di Kaïs Saïed […] è una conferma: della vivacità del Paese, dell'anticonformismo dei suoi elettori, dell'incapacità della vecchia classe politica di soddisfare le richieste dei giovani”. Bizerta ospita il 2° Forum de la mer. Il Forum fornisce l’opportunità di scambiarsi esperienze e progressi nell’ambito della blue economy. Commissione europea ed Egitto firmano un accordo per la partecipazione del paese arabo al partenariato in materia di ricerca e innovazione nel Mediterraneo (PRIMA). Il Cairo ospita il 10th EU-Egypt Economic Dialogue. Si discute della situazione economica, delle politiche fiscali e monetarie, della stabilità monetaria e della giustizia sociale. Viene lanciata “l’iniziativa congiunta per la protezione e la reintegrazione dei migranti in Africa del Nord” il cui scopo è quello di aiutare i migranti che lo vogliano a tornare al proprio paese in sicurezza e nel rispetto del principio di non-respingimento. Viene pubblicato il Evaluation of the impact of trade chapters of the EuroMediterranean Association Agreements with six partners: Algeria, Egypt, Jordan, Lebanon, Morocco and Tunisia. Scopo della valutazione è valutare l'efficacia dei capitoli commerciali degli accordi di associazione. Ad aumentare la tensione nella regione, già minata dall’abbandono del trattato JCPoA da parte dell’Iran, un attacco con droni da parte degli Houti distrugge uno dei più grandi impianti di trattamento del petrolio sauditi.
- ottobre Atene ospita il 4th EU-Arab World Summit creato nel 2016, è un luogo di dialogo economico e politico nel quale UE e mondo arabo tentano di definire valori e interessi comuni. Lo Eurobarometer survey on EU development cooperation conferma l’esistenza di un largo consenso da parte dei cittadini europei riguardo l’importanza della cooperazione internazionale e dell’aiuto allo sviluppo. Barcellona ospita il Summit 2019 dei Comitati economici e sociali e istituzioni simili, focalizzato sulla digitalizzazione e le PMI nella regione euromediterranea, e il 4° Forum regionale dell’UpM centrato sulla cooperazione regionale e i cambiamenti climatici. Nella conferenza stampa al termine dei lavori l’AR Mogherini, rimarcando che è già un successo riunire allo steso tavolo ministri di nazioni in contrasto, si adopera per tenere separate le azioni europee relative all’aiuto ai paesi del Levante che ospitano i migranti e l’intervento turco in Siria. In vista dell’ultimo Consiglio europeo della legislatura (EUCO 23/19) la Commissione delinea i principali risultati ottenuti nei primi quattro anni dell’Agenda europea sulla migrazione e le azioni da intraprendere in futuro. Il Consiglio Incentrato su Brexit e i difficili rapporti con la Turchia lascia in secondo piano il dibattito sull'allargamento tanto che non trova l’unanimità sull’accessione di Macedonia del Nord e Albania. In Libano si scatenano proteste di piazza contro il carovita e la corruzione che l’UE segue con attenzione. Costretto in un vicolo cieco il premier Hariri rassegna le dimissioni ma “il Paese resta ostaggio di lotte tra clan e confessioni religiose finora in equilibrio solo in nome degli interessi economici delle élite e delle mire politiche delle potenze che in Libano fanno il proprio gioco”. Anche in Egitto la situazione non è tranquilla, alle manifestazioni antigovernative le autorità rispondono con arresti in massa. Il PE nella risoluzione sull’Egitto – P9_TA(2019)43, condanna la repressione e le continue restrizioni ai diritti fondamentali e deplorando la “mancanza di una risposta ufficiale dell'alto rappresentante o degli Stati membri all'ultima ondata di arresti […] chiede un riesame profondo e completo delle sue relazioni con l'Egitto. Intanto però, con i fondi Bers, viene completata la costruzione del più grande impianto di produzione di energia solare. In Tunisia si svolgono le elezioni legislative. Vince il partito di En Nahda di Rachid Ghanuchi con 52 seggi; segue Qalb Tunes fondato, da Nabil Karoui, con 38; terza forza Attayar Democraty, socialdemocratico, con 22 seggi. Colpisce la debacle di Nidaa Tunes il partito del defunto presidente Essebsi. Secondo gli osservatori UE le elezioni sono state organizzate in maniera trasparente anche se i media privati non hanno rispettato una copertura pluralista mentre sui social vi sono state violazioni relative alla diffusione di messaggi sponsorizzati. Nonostante il buon risultato delle legislative al secondo turno delle elezioni presidenziali Karoui viene battuto da Kaïs Saïed che prende il 72% dei voti. A fine mese l’UE, nel quadro del secondo programma di assistenza macrofinanziaria, approva un terzo versamento di 150 milioni di euro. Nella sua ultima visita in Giordania l’AR Mogherini conferma l’appoggio dell’UE alla stabilità e allo sviluppo del paese, durante l’incontro con il Re Abdullah II le viene conferito l’Ordine di Al Istiqlal. Viene pubblicato il Report on EU - Jordan relations in the framework of the revised European Neighbourhood Policy (2018-2019) – SWD(2019)38. Al Consiglio Giustizia e Affari interni i ministri seppur preoccupati per l'aumento degli arrivi nel Mediterraneo orientale non danno seguito all’accordo, declassato a dichiarazione, su una gestione diversa degli sbarchi stipulato tra Francia, Germania, Italia e Malta il mese precedente nonostante in Libia (e in Siria) la situazione di guerra civile non accenni a migliorare. Si continua invece a percorrere la solita strada: ulteriori aiuti umanitari, corsi di formazione per il personale della guardia costiera e la marina libiche e, a tre mesi dal bombardamento di Tajoura, dichiarazioni sull’urgenza di trovare una soluzione superare l’attuale sistema dei centri di detenzione per migranti. Roma ospita l’ottava edizione dello Shared Awareness and De-confliction for the Mediterranean Sea (SHADE MED), il forum in cui rappresentanti militari e civili di nazioni e organizzazioni interessate o colpite dal fenomeno migratorio nel Mediterraneo possono incontrarsi per discutere degli obiettivi legati al fenomeno migratorio in mare.
- novembre il mondo arabo è di nuovo in fermento. Dopo Egitto e Libano anche in Iran la gente scende in piazza per protestare contro l’aumento della benzina che in un paese con una situazione economica disastrosa, frutto delle sanzioni USA, colpisce i ceti più deboli. La UE segue con attenzione l’evolversi della rivolta violenta così come brutale è la repressione delle autorità. Viene presentato al Cairo il FEMISE Euromed Report 2019: Repatriation of Refugees from Arab Conflicts: Conditions, Costs and Scenarios for Reconstruction. Il rapporto sottolinea che nonostante le difficoltà per molti espatriati di ritornare alle proprie case, bisogna comunque cercare di iniziare a trovare le soluzioni per risolvere il problema di un eventuale rimpatrio massiccio. Il testo esamina le caratteristiche dei rifugiati e le condizioni che influenzano la decisione di rientrare; le possibili soluzioni politiche che favoriscano la ricostruzione; i costi economici dei conflitti e i possibili scenari di crescita economica del dopoguerra. Il rapporto si chiude fornendo indicazioni sul modo di trattare il problema al fine di assicurare “un retour sûr, durable et digne des réfugiés dans leur pays d’origine”. In Israele Netanyahu viene incriminato per corruzione, come tutti gli autocrati, grida al golpe dei magistrati e, nonostante il momento delicato che attraversa la società israeliana (dopo il fallimento dello stesso Netanyahu nel formare un esecutivo anche Gantz è in difficoltà tanto che si profilano nuove elezioni), raduna manifestazioni di protesta attorno all’abitazione del procuratore Mandelblit. La decisione di revocare il visto a Omar Shakir, direttore di Human Rights Watch in Israele e Palestina, è segnale inequivocabile dell’allineamento allo “standard” autoritario mediorientale. La reiterata politica di frammentazione del territorio palestinese con una sempre più aggressiva politica di insediamenti avallata dalle sconsiderate dichiarazioni Usa, dove Trump “réinvente le droit international", non fa che aggravare lo scontro a Gaza. La UE contribuisce con 16.5 milioni di euro al pagamento dei salari e delle pensioni di Ottobre. A margine del Forum di investimenti per l’Africa di Johannesburg la CE firma due accordi di garanzia con l’olandese «Financierings-Maatschappij voor Ontwikkelingslanden N.V» (FMO) et l’italiana «Cassa Depositi e Prestiti» (CDP). Questi accordi fanno parte della messa in opera del piano di investimenti esteri dell’UE nel quadro dell'alliance Afrique-Europe pour un investissement et des emplois durables. L’Aia ospita la Conferenza di alto livello di Euromed Police. Il quarto progetto, in corso dal 2016 al 2020 ha l’obiettivo di accrescere la sicurezza nella zona euro-mediterranea tramite il rafforzamento della cooperazione con i paesi della sponda sud. Viene adottato un nuovo regolamento relativo all’Agenzia europea della guardia di frontiera e costiera (Frontex) alla quale, rafforzata in termini di personale e attrezzature tecniche, viene conferito un mandato più ampio. Disporrà di un corpo permanente che conterà fino a 10 000 elementi operativi entro il 2027. Comprenderà anche una riserva di reazione rapida che sarà mantenuta fino alla fine del 2024. Le nuove norme consentiranno anche di fornire sostegno tecnico e operativo agli Stati membri nelle operazioni di rimpatrio. In Libia , come in Siria, si susseguono scontri armati. Nell’ambito di un progetto finanziato dall’UE viene organizzato un incontro per aiutare le autorità nella gestione della migrazione. Una ricerca dell’European University Institute smonta definitivamente la diceria che la presenza delle ONG in Mediterraneo favorisca l’arrivo dei migranti. La mancata presenza delle navi umanitarie favorisce invece pratiche in violazione al diritto internazionale e umanitario. In Tunisia la BERD e la FAO organizzano attività per sostenere la produzione di olio extra vergine di oliva locale.